10 Dicembre 2015 ore 12:00
Sono in studio da Fabio Giampietro, ci siamo conosciuti personalmente ieri sera. Non abbiamo perso tempo entrambi, parliamone…
In realtà è come se ci conoscessimo da una vita, la nostra conversazione è stata amichevole e di condivisione di aneddoti di vita e di lavoro. Siamo nel suo studio seduti l’uno di fronte all’altra al grande tavolo di legno posto nella zona living, in piena apertura e trasmissione di saperi comuni. E’ stato difficile vederlo fermo nella stessa posizione per più di cinque minuti, è iperattivo, mi ha mostrato tutti i suoi lavori rendendomene partecipe, innanzitutto umanamente prima che professionalmente.
Ha iniziato a fare l’artista nel pieno caos di linguaggi che non riusciva, suo malgrado, ad incanalare. Si è dovuto rinchiudere per un’estate in una villa in Costa Azzurra, per cercare di dar sfogo alla sua viva
immaginazione, concepire e dar vita al suo mondo interiore fatto di immagini, proiezioni e prospettive. Quell’esperienza era necessaria, perché da lì a breve sarebbe nata la sua prima mostra ufficiale, in una
galleria, finalmente! Quel viaggio per lui è stato un banco di prova necessario, aveva bisogno della solitudine e della lontananza per potersi esprimere al meglio. Nei giardini della villa inizia a liberare la sua
poetica interiore.
Decide di strutturare questo suo nuovo lavoro ripercorrendo le immagini che lo hanno sempre accompagnato sin dalla sua infanzia. Immagina; “una bambina in un mondo fermo tra l’inizio di un mondo successivo e la fine di un’era”. Il suo lavoro si colloca nell’età di mezzo. Diviene lo spazio per il sogno e il ricordo, dove il sogno e il ricordo si fondono; “Per rappresentare tutte le immagini che avevo dentro, ho
utilizzato un luna park immaginario per riuscire a convogliare diverse poetiche, dove questa bambina potesse manifestare le sue paure, i suoi desideri, i suoi sogni: mi sono creato un luogo di confronto, volevo
trovare un linguaggio mio, era la mia prima prova! Una mostra post adolescenziale, dove sono venuti fuori dei miei pensieri che sarebbero diventati la base per la mia ricerca futura.” Era alla ricerca di un luogo dove
si potesse cristallizzare l’infanzia e sviluppare idee adulte e mature con prospettive diverse. Il luna park è il luogo dei giochi e della spensieratezza, ma anche di sperimentazione per la vita adulta. L’infanzia fa da leiv
motiv per proiettare: “nell’infanzia e nell’adolescenza si forma l’artista da adulto raffini la tecnica e la trasmissione, da adulto la convogli”.
La sua arte è un’infanzia matura; “Still wondering why?” è l’opera che rappresenta sia l’inizio che l’attuale poetica: “la bambina si chiedeva sia il perché della meraviglia che dell’oscenità; l’importante nella vita è
non smettere mai di meravigliarsi e chiedersi il perché ponendoti sempre delle domande”. Si pone di fronte alle sue opere con gli occhi di un bambino, noto che mostra entusiasmo nei riguardi del suo vivere, è
“leggero”, spontaneo, simpaticissimo e dal grande sorriso espressivo che trasmette tantissima positività. Lo scenario che si prospetta non è positivo; “mi meraviglia e mi spaventa allo stesso tempo, ma ho speranza”, il suo simbolo di speranza lo interpreta con il colore rosso che utilizza in alcune sue opere. L’edificio diviene l’azione umana che si impone sulla natura e sul pianeta, tanto da essere noi stessi la causa delle sciagure e cambiamenti vigenti. Nelle sue opere entri e ti proietti, diventi così, protagonista e spettatore allo stesso tempo. Ognuno attraverso le sue vertigini, con l’adrenalina che produce la visualizzazione dei suoi dipinti. La sua
immaginazione è priva di limiti, immagina e proietta, vive in un mondo tutto suo.Fabio è totalmente autodidatta. Tutta pancia e sensazioni che arrivano dall’esterno, ma che si manifestano dall’interno. L’altalena diviene anche l’altalena della vita dove puoi andare alla velocità che desideri anche
quando si è a strapiombo sul caos. Attraverso oscillazioni temporali e personali, la scansione del tempo e la velocità è totalmente personale; “l’invito ad entrare nel mondo degli altri senza preconcetti, anche
attraverso un opera d’arte”.
A dare vita alle opere di Fabio Giampietro ci penserà il fruitore attraverso i suoi occhi, le sue luci e i suoi colori. La città per eccellenza che fa da scenario e stilema alle sue opere è: New York
Nel frattempo, dopo tanti confronti si son fatte le 16.30, che facciamo chiudiamo?
Ma noo!
Alle ore 17:00 siamo in Porta Ticinese, per il nostro meritato pranzo:
Cesar Salad e acqua naturale per me e
Panino gigante e birra media per lui…
Ancora a chiacchierare su progetti e proiezioni. Ci salutiamo in prospettiva di buone nuove ed entrambi saliamo sull’altalena della città di Milano.
E’ stato per me un bellissimo incontro di lavoro e di vita, impegnativo e divertente al tempo stesso e faccio un’immancabile dedica a Fabio di ringraziamento con un gruppo che rappresenta la storia della musica e
rappresenta in assoluto la mia infanzia e i miei bellissimi ricordi; Pink Floyd con; “Shine on you crazy daimond”:
“Remember when you were young
You shone like the sun.
Shine on you crazy diamond.
Now there’s a look in your eyes
Like black holes in the sky.
Shine on you crazy diamond
You were caught on the cross fire of childhood and stardom,
Blown on the steel breeze.
Come on you target for faraway laughter
Come on you stranger, you legend, you martyr, and shine!
You reached for the secret too soon.
You cried for the moon.
Shine on you crazy diamond.
Threatened by shadows at night,
and exposed in the light.
Shine on you crazy diamond.
Well you wore out your welcome with random precision,
rode on the steel breeze.
Come on you raver, you seer of visions,
come on you painter,
you piper, you prisoner, and shine!
Nobody knows where you are, how near or how far.
Shine on you crazy diamond.
Pile on many more layers and I’ll be joining you there.
Shine on you crazy diamond.
And we’ll bask in the shadow of yesterday’s triumph,
sail on the steel breeze.
Come on you boy child, you winner and loser,
come on you miner for truth and delusion, and shine!”
Buona lettura Buon ascolto e Buona Introspection a tutti!